La capacità di essere auto-vigilanti significa avere un atteggiamento che monitora come si sta esercitando la genitorialità, domandandosi se si sta crescendo un figlio felice, domandandosi cosa si ritiene di dover migliorare e cosa invece va bene quando si fa il genitore.
Consiste principalmente nel raccogliere informazioni su sé e sul figlio ed adottare un periodico lavoro di riflessione e confronto, come premessa al cambiamento.
L’utilità di questo atteggiamento sta nell’aver sotto controllo noi e il figlio. Così, diventa più probabile riuscire a correggere i nostri naturali errori di genitori, e contenere gli effetti negativi sul figlio.
Infatti, essere auto vigilanti ci permette di individuare alcune nostre aree di crescita o di miglioramento, consentendoci di crescere e di cambiare insieme ai nostri figli, ricordandoci così che fare il genitore è qualcosa che si impara.
Per migliorare questa capacità è necessario innanzitutto prendersi un tempo per farlo, nel quale non siamo di fretta o distratti da altro, che ci impedirebbero di pensare bene.
Poi, bisogna essere introspettivi e guardare i nostri pensieri e le nostre emozioni, tutte, soprattutto quelle che riguardano la genitorialità, senza giudicarle però. Cosa provo con mio figlio? Ho veramente voglia di dedicarmi a lui? Mi diverto mentre gioco con lui? e Molte altre domande che è bene farci.
È anche molto importante che cerchiamo di rievocare cosa abbiamo visto e sentito dal figlio e cosa abbiamo vissuto e detto noi quando eravamo con lui, in modo da poter riflettere su questi avvenimenti.
Sempre per migliorare questa capacità, può anche essere importante chiedere del figlio e a coloro che si prendono cura di lui, in primis l’altro genitore, e poi nonni, baby sitter, insegnati, allenatori…, ascoltando senza intervenire, in silenzio, cosa queste persone ci raccontano, cosa pensano e che spiegazioni danno al comportamento del figlio.
Può essere anche opportuno chiedere e/o ascoltare in silenzio cosa dicono del figlio le persone che lo conoscono, ma che hanno con lui contatti sporadici.
In fine, un'altra dote è fondamentale per questa competenza: essere onesti con sé stessi e non aver paura nello scoprirsi fallaci e genitori imperfetti.
Essere auto-vigilanti quindi è una competenza che richiede impegno e coraggio, ma riuscire a farlo permette di evitare di trovarsi in situazioni dolorose, poiché sono state individuale e corrette in tempo.