Porre i bisogni del figlio prima di quelli del genitore è una capacità importante e non facile, visto che richiede una certa dose di sacrificio che però, va detto da subito, non significa che il genitore debba rinunciare totalmente ai propri bisogni personali.
Questa capacità è importante almeno per due ragioni:
primo: Permette al genitore di essere sensibile, attento e corrispondente ai bisogni del figlio, soprattutto quelli fondamentali, come per esempio: quelli di sicurezza e protezione, o quelli di fornire un attaccamento sicuro e costante con il genitore.
Secondo: Comunica al figlio quanto egli vale per il genitore, al punto che rinuncia ai propri bisogni a favore di quelli del figlio.
Avere questa capacità, come anticipato, però non significa rinunciare ai bisogni personali del genitore. Diversamente, si diverrebbe schiavi del figlio, con tutta una serie di conseguenze negative.
Per porre i bisogni del figlio al di sopra dei propri è necessario:
capire i bisogni del figlio e la loro importanza, ma fare altrettanto con i bisogni del genitore
In base all’importanza dei bisogni, sia del genitore sia del figlio, è importante ragionare quali hanno la precedenza,
Poi, è necessario organizzarsi di conseguenza, affinché si riesca a soddisfare i bisogni un po' di tutti.
In fine, evitare di sentirsi in colpa se il genitore decide di soddisfare prima i propri bisogni e poi quelli del figlio
Ricordarsi che i bisogni principali del figlio, a cui è bene dare la precedenza soprattutto se è piccolo, in generale sono quelli di sicurezza e protezione, di avere un legame con il genitore che sia costante e sicuro, di essere riconosciuto per quello che è, ed essere adeguatamente stimolato alla crescita.
Per riuscire a porre i bisogni del figlio al di sopra dei propri quindi significa trovare degli equilibri dinamici, che di volta in volta possono cambiare, fra ciò che desidera il figlio e ciò che desidera il genitore.
Se riusciamo a fare tutto ciò, il genitore e figlio saranno soddisfatti. Il primo non si sentirà impedito nella realizzazione di sé persona, e il secondo si sentirà capito e valorizzato e, di solito, anche più tranquillo e quindi capace di staccarsi dal genitore, dandogli così spazio per soddisfare i suoi bisogni.